La comunità protestante

PATRIOTTISMO, FILANTROPIA, MECENATISMO A BERGAMO TRA ‘800 e ‘900

IL CONTRIBUTO DELLA COMUNITA’ PROTESTANTE

 

Con il termine di “protestanti” si indica l’ insieme delle chiese sorte direttamente dalla Riforma, o che ad essa comunque si richiamano, anche se hanno un’ origine più recente o più remota.
La presenza protestante a Bergamo risale al XVI secolo.
I mercanti sono i primi che entrano in contatto con le nuove idee e che contribuiscono alla loro diffusione, comunicando esperienze personali e trasportando libri di autori riformati, libri che trovano proprio in Bergamo un centro di raccolta e smistamento. La Bergamasca con la Valtellina e i Grigioni era, in passato, un’importante zona di transito.
L’ Inquisizione costringe alla fuga molti italiani, che trovano protezione soprattutto negli ospitali cantoni svizzeri, dove la presenza dei rifugiati religiosi ha un notevole influsso specialmente nel settore della produzione e del commercio della seta.
All’ inizio essi lavorano per terzi, poi si mettono in proprio, diventano agenti spedizionieri, accumulano capitali che investono in commerci, immobili e banche.
Venezia, potenza mercantile, combatte le eresie dei propri sudditi ma accetta sul suo territorio, anzi favorisce, la presenza di riformati stranieri.
Gli scambi commerciali tra Bergamo ed i cantoni svizzeri sono frequenti. Si forma così nella città una colonia svizzera formata in parte anche da figli di ex rifugiati bergamaschi che, protetti dal salvacondotto della nazione amica, possono entrare senza problemi nel territorio della Repubblica Veneta. Essi provengono per lo più da Zurigo, sono giovani, ricchi, capaci ed aprono la strada a nuove fiorenti attività.
Venezia è sempre più interessata ad un intenso commercio con la Svizzera ed è disposta a concessioni anche in campo religioso, in un periodo in cui, in altre zone, l’ intolleranza raggiunge il suo apice.
Nel XVIII secolo la colonia svizzera si amplia con numerosi arrivi dai Grigioni. Si tratta sempre di imprenditori nel settore della seta, che si stabiliscono definitivamente a Bergamo, impiantano filande, comprano terreni, case, intrecciano matrimoni. Nascono i primi “svizzeri bergamaschi”.
Si va in Svizzera per studio o per lavoro, a Bergamo si resta per la vita. Sorge pertanto il problema di avere un pastore fisso per culti, matrimoni, battesimi, funerali. Il primo pastore, Johan Caspar Orelli, arriva nel 1807, data che è considerata l’inizio della Comunità Evangelica di Bergamo.
Questa in estrema sintesi è la storia della colonia protestante in Bergamo, una presenza costante fino ai nostri giorni, caratterizzata dal rigore morale e dal senso del dovere di impostazione calvinista.
La capacità imprenditoriale e lo spiccato impegno civile, presenti in questa comunità, hanno validamente contribuito allo sviluppo economico e sociale del territorio bergamasco. Il tema proposto è sviluppato in due visite distinte.
La prima, impostata secondo un punto di vista storico, tratta del patriottismo e della filantropia di alcuni notevoli esponenti di origine svizzera, in un percorso che, partendo dalla Torre dei Caduti, include la Chiesa Evangelica di Via Roma, l’ esterno ed il giardino di Palazzo Frizzoni, il palazzo settecentesco di Via T. Tasso, sede del Centro Culturale Protestante.
La seconda visita è dedicata al mecenatismo, in un percorso nelle sale dell’ Accademia Carrara, lungo il quale si possono ammirare le numerose e preziose opere donate alla città da famiglie protestanti.