I Castelli Bergamaschi
Costa di Mezzate
A difesa del territorio allo sbocco della Val Cavallina, naturale continuazione della Val Camonica, tra Seriate e Gorlago intorno al 1000 sorsero ben quattro castelli, a Comonte, a Brusaporto, a Costa Mezzate e a Monticelli, i primi di famiglia guelfa (i Rivola), gli altre due di famiglie ghibelline (gli Albertone e i Suardi).
Dei quattro castelli rimangono soltanto alcuni ruderi medioevali (Xll e Xlll secolo) che permettono, però, di ricostruire le strutture militari allora esistenti.
Dell’antico complesso di Costa Mezzate resta una parete merlata con torre che costituisce un eccellente documento di architettura castellana lombarda del’ 200.
A mezza costa si eleva un altro castello che corso dei secoli ha subito a più riprese trasformazioni ed integrazioni dal XVl al XlX secolo assumendo l’aspetto attuale. Al primitivo nucleo si aggiunse un elegante giardino all’italiana con alberi centenari, ambienti interni abbelliti e impreziositi da decorazioni plastiche e pittoriche, da tappeti, da mobili, da intarsi fantoniani e quadri di grandi maestri, quali il Lotto, il Moroni, Van Dyck. Altre sale custodiscono armi, armature e uniformi conservate con meticolosa cura.
Nucleo originario del sistema di fortificazione sono le due torri, una sulla vetta del colle, l’altra alle pendici; intorno a quest’ultima nel Xll e Xlll secolo sorse il borgo di Costa Mezzate. La fortificazione venne costruita per ordine di Ottone, imperatore di Germania. Venne acquistata da Alberto degli Albertoni, console di Bergamo nel 1160. Passò poi in eredità ai conti Camozzi-Vertova che la possie-dono tuttora. La famiglia dei conti Camozzi-Vertova, la cui nobiltà ha origini antichissime (le fu con-ferito il titolo comitale da Carlo V), annovera tra i suoi discendenti studiosi, scienziati, uomini d’arme i cui ritratti sono conservati nelle sale del castello.
Le due costruzioni castellane, quella alla sommità del colle e quella a mezza costa, non ebbero eventi storici di grande rilievo. Solo lo storico Celestino Colleoni nella sua “Historia quadripartita” ricorda fatti d’armi degni di nota. Nel 1380 le truppe di Bernabò Visconti saccheggiarono le terre di Bagnatica e di Mezzate, ma non le rasero al suolo; nel 1433, dopo la pace tra i Visconti e la Repubblica
Veneta, gli abitanti di Bagnatica e di Mezzate furono esentati per cinque anni da ogni carico tributario in riconoscimento della loro fedeltà ai veneziani.
Il castello, proprietà privata, non è visitabile.